ASCOLI PICENO – Una filiera dal grano al… cappello per “sfornare” pregiati panama ma anche ottimo pane, tutti rigorosamente made in Fermano. E’ l’idea lanciata da Distretto del Cappello e Coldiretti Ascoli Fermo nel corso di un incontro svoltosi a Massa Fermana e nato in seguito all’iniziativa promossa assieme alla Camera di Commercio di Fermo in occasione dell’evento “Cibi d’Italia” al Circo Massimo di Roma, dove vi fu anche la visita del Ministro Catania. Erano presenti all’incontro oltre al presidente della Coldiretti di Ascoli Fermo, Paolo Mazzoni, e al membro di Giunta della Camera di Commercio di Fermo, Primo Tacchetti, il presidente nazionale del Settore Cappello della Federazione Tessili Vari, Paolo Marzialetti, il presidente del Consorzio Cappeldoc Marche, Serafino Tirabasso, il presidente del Comitato del Cappello di Massa Fermana, Angelo Cecchi, il sindaco di Massa Fermana, Giampiero Tarulli, il vicepresidente della Pro Loco di Montappone, Marco Sorbatti, oltre al “Custode” del seme della Jervicella per conto dell’Assam, Dino Roso.
VARIETA’ DI GRANO ANTICA – Il progetto prevede il recupero da parte di alcuni agricoltori della Coldiretti di un’antica varietà locale di grano, la Jervicella. Da essa si ricava una tipo di paglia autoctona già utilizzata fino agli anni 50/60 del secolo scorso per la realizzazione delle trecce necessarie per la produzione di cappelli, borse ed altri accessori oltre che per la sua farina che crea uno speciale tipo di pane. Nota già nel XVI secolo, questa varietà di grano era ampiamente usata nell’Ottocento per la produzione dei cappelli nella zona di Montappone e del Fermano in generale grazie alle sue particolari caratteristiche, particolarmente adatte a questo tipo di artigianato. Con il trasferimento negli anni Sessanta di molti agricoltori nelle industrie, la coltivazione della Jervicella è venuta progressivamente meno, sino al progetto di recupero ora promosso dal Distretto del Cappello e da Coldiretti.