ASCOLI PICENO – Il ritratto di Mussolini, collocato nell’aula magna dell’Itcg Umberto I, sarà rimosso domani. A darne notizia è l’Anpi di Ascoli Piceno, spiegando di essere stata informata dal preside della scuola. Il preside, riferisce Anpi, “ha accolto l’invito dell’Associazione ad un sereno confronto, da sviluppare nella scuola, sui temi della Resistenza e dell’antifascismo”. “Pensiamo che tale saggia decisione rappresenti la vittoria del buon senso e della ragione e quindi una vittoria di tutti – conclude l’Anpi – anche per i familiari dell’autore dell’opera, che avevano manifestato il loro disagio per l’iniziativa”.
PRESIDE ACCETTA MA DIFENDE OPERAZIONE – “Una scelta – spiega il preside dell’Itcg Umberto I° Arturo Verna – dettata dal desiderio di evitare manifestazioni (era stato annunciato un sit in davanti alla scuola) e strumentalizzazioni, ma anche dalla consapevolezza che la ricollocazione del dipinto non e’ stata compresa e che anzi ha assunto ”valenze ideologiche”. Il prof. Verna pero’ ribadisce la ”duplice finalita storico culturale” dell’ operazione: ”restituire gratuitamente alla citta’ un’opera d’arte perduta” e ”ripensare in termini critici la storia degli Istituti Tecnici e Professionali”. ”La scuola deve consentire la formazione umana e critica della personalita’ dell’alunno per mezzo del confronto libero e aperto tra posizioni culturali – argomenta, citando la Costituzione -, confronto che viene incoraggiato e alimentato dall’insegnante con una lettura critica”. Per questo ”la scuola e’ la struttura piu’ idonea a depotenziare i simboli”. Nel caso specifico, ”il dipinto di Aldo Castelli prodotto nel 1939 per l’istituto, visto nella sua interezza, non e’ una rappresentazione di Mussolini ma una esaltazione degli Istituti Tecnici, della loro equiparazione ai Licei e agli Istituti Magistrali” compiuta dal regime fascista. Un’operazione ”discutibile perche’ gli Istituti Tecnici e gli Istituti Professionali sono pensati nella prospettiva di una scuola totalitaria, una scuola che forma non uomini ma ingranaggi di un sistema, uomini abituati non a pensare ma a eseguire”. Quindi nessun ”intento celebrativo o apologetico”, ne’ spese da parte della scuola per l’intera operazione, costata poco meno di 300 euro ”e affrontata con fondi miei personali”.
PARLA CASAPOUND – Sull’argomento è voluta intervenire anche Casapound. ”I cittadini ascolani e gli studenti dell’istituto sono, ancora una volta, vittime della censura stalinista dell’Anpi e delle forze di sinistra che si arrogano da sempre il diritto di decidere cosa e’ arte e cosa no – sostiene l’associazione – Il preside Verna pecca di coraggio”. Invece Casapound, che ha ospitato una mostra fotografica su ‘Ascoli citta’ fascista’, ”non si e’ piegata in passato e non si pieghera’ in futuro”.