SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ieri sera Antonio Di Pietro è stato ospite dell’iniziativa “Il lavoro. Il porto”, organizzata dall’Italia dei Valori alla presenza dei suoi dirigenti locali, di Paolo Eusebi, assessore regionale, e David Favia, deputato Idv. L’incontro ha dato la possibilità a Giuseppe Fiscaletti, presidente Consorzio Nuovo Porto, di esporre il progetto da lui ideato per la riqualificazione dell’area portuale. Il proposito è l’attrazione di nuovi investimenti legati alla cantieristica e non solo. Infatti, come ha sostenuto Dante Merlonghi dell’Idv, “è necessario far rivivere San Benedetto designandola come sede – pilota di un progetto più ampio, quello della regione macro – adriatica, in cui portare avanti la ricerca sulla pesca e la cantieristica”.
IL PROGETTO – Giuseppe Fiscaletti si è detto convinto che esiste una possibilità per espandere le attività artigianali della cantieristica attraverso la costruzione di due moli, più simili a pontili per la grandezza ridotta, all’interno dell’area portuale, su cui spostare una parte delle vongolare e accogliere 25 imbarcazioni più grandi (fino a 40 metri), da lavoro e riparazioni. “Ho pensato ad un progetto nel porto, un sistema che porti a crescere l’area esistente. Per far questo, mi sono preoccupato di tenere in piedi l’utenza storica: la pesca e la cantieristica”, ha dichiarato Fiscaletti. Secondo l’ingegnere, presidente del Consorzio Nuovo Porto, gli imprenditori possono avere nuove commesse utilizzando la bravura artigiana che contraddistingue i lavoratori sambenedettesi. “Arrivano molte richieste dalla Croazia, Montenegro, Albania, ma non possiamo ancora ospitare le loro imbarcazioni per ripararle. Il fatturato della cantieristica è in netto calo dal 2010, bisogna investire al più presto”, ha fatto notare Fiscaletti. I costi del progetto dovrebbero aggirarsi intorno ai 5.400.000 euro e, secondo i calcoli effettuati, la riqualificazione dovrebbe produrre un fatturato di circa 17 milioni euro all’anno, con la conseguente rivitalizzazione dell’indotto di falegnami e artigiani.
ANTONIO DI PIETRO – è stato invitato come ex – ministro delle Infrastrutture e presidente dell’Idv. Il consiglio dato ai presenti ha riguardato le modalità per portare avanti i lavori, “il progetto è possibile viste le somme e credo che abbiate il dovere dell’innovazione. Mi raccomando di coinvolgere la collettività man mano che le attività procedono“. “Nel nostro Paese manca un progetto unitario dei trasporti, un sistema equo per reperire i fondi. Non condivido il tipo di politica di Monti, non avrei fatto i tagli lineari previsti dalla spending review; invece di introdurre l’Imu, avrei messo una patrimoniale”, ha continuato Di Pietro. Infine, un riferimento alla politica nazionale, “se non ci fossero certi sprechi in politica, molti progetti come quello del porto di San Benedetto potrebbero attuarsi. Noi siamo quelli che risvegliamo le coscienze e vogliamo essere forza di Governo in una coalizione di persone che non rubano, che portano avanti le idee congiunte di sviluppo e solidarietà. Sulla trattativa Stato-Mafia non volevamo offendere nessuno, vogliamo sapere solo la verità, credo che sia corretto nei confronti dei cittadini”.