GROTTAMMARE – Si è concluso la scorsa settimana il soggiorno dei bambini nordafricani ospiti del comune di Grottammare nell’ambito del Progetto Saharawi, il programma di cure e assistenza sanitaria che dal 1999 prova a garantire ai bambini del popolo Saharawi speranze di vita migliori. Il comune rivierasco ha voluo conferire la cittadinanza simbolica ai bambini presenti in città questa estate.
IL PROGETTO – Un’estate caratterizzata da grande generosità e da un forte impegno grazie alla “Prima Giornata nazionale dei Bambini Saharawi Ambasciatori di Pace” che ha unito idealmente trentadue località italiane operative nell’ambito dell’iniziativa. Dagli inizi di luglio ventitre bambini, tutti affetti da gravi patologie talvolta anche rare, hanno potuto ricorrere al nostro intervento sanitario; quattro di loro sono rimasti in Italia, affidati ad alcune famiglie, per verificare l’efficacia delle cure prescritte durante queste settimane.
I VOLONTARI – Giovani volontari facenti capo all’associazione Rio de Oro, la onlus che gestisce operativamente il progetto per conto del Comune, si sono alternati nel ruolo di assistenti; ottantacinque i ragazzi tra italiani e stranieri e quindici terapisti Feldenkrais hanno seguito i bambini e fornito informazioni per il coordinamento delle cure.
I FONDI – Durante le feste in piazza è stato possibile sensibilizzare la cittadina e raccogliere mille euro di fondi che, uniti a quelli ottenuti da “Sorrisi del deserto”, potranno permettere di continuare a sostenere il progetto e le spere future. Queste iniziative hanno favorito di aiutare delle persone e accendere i riflettori su un popolo che ha scelto una strada senza armi per rivendicare il diritto all’autodeterminazione, una rivendicazione che però senza terra non può essere sostenuta e, lontano dall’attenzione dei media, rischia di diventare una lotta invisibile.