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ASCOLI PICENO – Uno dei massimi studiosi della democrazia deliberativa è in questi giorni nell’ascolano, accompagnato da Andrea Felicetti, un dottorando ascolano presso l’Australian National University. E’ stato ricevuto a Palazzo Arengo da Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, in un incontro cordiale durante il quale il professore, ricercatore presso la Research School of Social Science del Deliberative Democracy and Global Governance Centre dell’Australian National University, ha parlato dei suoi studi, di governance dell’ambiente e di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico.
NIEMEYER – Piacevolmente colpito dal territorio, ha dichiarato “Una terra che mi ha stupito per la sua bellezza. Ascoli è una città molto bella e affascinante e non so proprio se riuscirei a lavorarci senza distrarmi”. Nel salutare l’ospite, il sindaco ha sottolineato l’importanza dei suoi studi anche alla luce delle ultime vicende legate alla nascita della “super provincia”. Appassionato di ciclismo, come Castelli, nell’accomiatarsi il prof. Niemeyer ha manifestato l’intenzione di tornare nuovamente in città dove, magari, sviluppare i suoi studi sulla democrazia deliberativa che, in alcuni Paesi del mondo, viene regolarmente utilizzata per la gestione delle amministrazioni locali.

LA DEMOCRAZIA DELIBERATIVA – L’idea che la democrazia trovi il suo senso compiuto nella deliberazione affonda le sue radici nell’antica civiltà ateniese. La teoria che il governo si esplichi attraverso forme di partecipazione diretta dei cittadini è stata affrontata più volte nel corso della Storia. Attualmente, il modello teorico a cui si ispirano alcune forme di democrazia deliberativa è stato costruito dal filosofo tedesco Jurgen Habermas, che ben ha descritto una concezione della democrazia deliberativa in grado di costruire una politica ed una società che siano basate sul consenso, inteso come accordo ottenuto secondo i procedimenti dell’argomentazione razionale intorno a un interesse comune che non è legato alla particolarità degli interessi privati. In Italia gli studi sulla democrazia deliberativa sono stati approfonditi da Luigi Bobbio che spesso, durante i suoi seminari, ama ricordare “in una democrazia deliberativa si suppone che le decisioni si costruiscano, poco a poco, mediante il confronto”.