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Forse è una domanda che non si pone la maggior parte degli italiani, ma che al contrario va presa bene in considerazione: tutti i documenti, foto, backup, post, conti online e altri dati digitali che fine faranno dopo la nostra dipartita? In poche parole, come gestire al meglio la nostra eredità digitale (digital inheritance)? L’Italia, a questo proposito, è manchevole di una precisa norma giuridica che si occupi dell’argomento. Ugo Bechini, notaio membro della commissione informatica del Consiglio Nazionale del Notariato, ha invece precisato a La Repubblica che tutta l’identità digitale del nostro quotidiano ha implicazioni ereditarie, ed ha dato dei suggerimenti per meglio tutelarle. Bechini, ricordando che su una tale questione in Italia (per ora) bisogna fare da soli, consiglia di lasciare le proprie utenze (login e password) a persone di fiducia, poiché ai colossi statunitensi come Google o Apple iCloud potrebbe non bastare “l’esibizione del certificato di morte del congiunto”. Oppure si potrebbe percorrere la via del “mandato post mortem”, la quale istituisce un fiduciario e definisce con precisione cosa fare in caso di decesso. Insomma, non bisogna lasciare nulla al caso, e anche in materia di informazioni digitali sarebbe meglio preservarsi mettendo tutto nero su bianco.