ASCOLI PICENO – In un’estate bollente come quella stiamo vivendo il problema dell’acqua è tremendamente d’attualità. A tal proposito, Il Consigliere Comunale Stefano Corradetti ha proposto un’interrogazione sulla realizzazione di un impianto di emergenza per la potabilizzazione dell’acqua del fiume Tronto e possibilità di utilizzo di una sorgente nei pressi di Castel Trosino.
LA PROPOSTA –Ecco alcuni stralci della nota a firma di Corradetti. “E’ in progetto presso il CIIP, Cicli Integrati Impianti Primari di Ascoli Piceno, la potabilizzazione dell’acqua del fiume Tronto per far fronte alle possibili emergenze idriche. Nel merito, ci risulta che i prelievi per la depurazione e potabilizzazione saranno fatti nella parte alta del fiume (dopo la frazione di Mozzano e prima di Ascoli) e le acque opportunamente trattate sarebbero inserite in rete per far fronte al fabbisogno nei periodi interessati. Parallelamente ci è stato segnalato che in frazione Castel Trosino esiste una vena d’acqua potabile, non eccelsa dal punto di vista qualitativo, che, in ogni caso, se utilizzata, potrebbe sopperire a eventuali casi di carenze che dovessero verificarsi. Risulta evidente che se questo corrispondesse a verità il livello qualitativo sarebbe sicuramente migliore rispetto all’acqua del fiume Tronto potabilizzata.SCADIMENTO QUALITATIVO – “L’immissione in rete di acqua derivante da trattamento di potabilizzazione sul nostro sistema idrico, tra i migliori in assoluto per efficienza e qualità delle acque, porterebbe necessariamente a uno scadimento in qualità anche da un punto di vista organolettico, costringendo magari i cittadini a utilizzare le acque minerali, vero business industriale delle aziende. Il tutto in uno scenario non chiuso nonostante il referendum sulla possibilità di privatizzare l’acqua che è e rimane un bene comune. In questo contesto è fondamentale la necessità di tutelare la qualità e l’immagine dell’acqua introdotta, poiché, anche brevi periodi di utilizzazione da parte delle famiglie di acque in bottiglia portano, spesso, a instaurare abitudini poi molto difficili da rimuovere. Da questo ne consegue la necessità di mantenere l’attuale rapporto di fiducia tra i cittadini e il CIIP, ritenendo pertanto essenziale la comunicazione delle date d’inizio e fine degli eventuali futuri periodi d’immissione di acqua di minore qualità”.
I QUESITI – Stante quanto detto, il sottoscritto consigliere comunale interroga il Sindaco, in qualità di rappresentante del Comune di Ascoli Piceno presso il CIIP per sapere:
Conosce in tutto o in parte il progetto di CIIP ed eventualmente quali sono i dettagli tecnici e le eventuali motivazioni delle scelte adottate o ancora da adottare?
Può essere una valida alternativa, magari per crisi di non rilevantissima portata (come l’interruzione di Tallacano) l’utilizzo della sorgente di Castel Trosino, e quali sono i programmi effettivi con cui CIIP intende affrontare i cali di erogazione idrica?
E’ stato previsto un adeguato piano di comunicazione d’inizio e fine immissione di acqua di minore qualità in modo di poter mantenere l’attuale rapporto di fiducia con i cittadini?