Nell’ambito dei seminari di approfondimento sul rapporto CEDAW avviati dalla Rete delle Consigliere di Parità delle Marche il tema della rappresentanza politica e pubblica delle donne non poteva che essere trattato nella Provincia di Ascoli Piceno che si distingue per non aver nessuna donna all’interno degli organi amministrativi provinciali (nessuna Consigliera provinciale e nessuna Assessora provinciale). Il titolo del seminario è una sintesi del messaggio che si vuole lanciare: non esiste rappresentanza pubblica che non passi attraverso la partecipazione sociale ed economica e ci si domanda perché le donne, così partecipi nel volontariato e nell’associazionismo, decrescono di numero nel passare al mondo economico e, poi, in quello politico e della rappresentanza.
I PARTECIPANTI – Parlando di rappresentanza politica e pubblica voglio pensare a Nazzarena Maria Agostini, Barbara Capriotti, Tiziana Pallottini e Patrizia Rossini, le quattro Sindache che operano nella Provincia di Ascoli Piceno che conta 33 Amministrazioni Comunali (il 12,12% di Sindache nella Provincia di Ascoli Piceno). E non posso non pensare anche al Comune di Pedaso che ha visto, nelle recenti elezioni amministrative due donne contendersi il ruolo di Sindaca.
L’ANALISI – Nel sociale, dove ciascuno spende se stesso e la propria determinazione a perseguire uno scopo a favore esclusivo gli altri le donne sono presenti in modo massiccio. Nelle realtà economiche e politiche in cui si spende ben altro e si scopi non sono sempre e solo rivolti a favore degli altri, entrano in gioco potere e soldi le donne sono defilate. Cos’è che allontana le donne da questi luoghi? Sento dire che “i tempi della politica non sono adatti alle donne” o che le donne non si propongono per determinati ruoli. È vero, i tempi della politica non aiutano nella gestione di una vita normale dedicata anche ad altro come la famiglia…ma è questa la colpa delle donne? Sono colpevoli di avere priorità e valori di riferimento diversi? Il gioco della politica sembra sporco e inarrivabile ad alcune donne: perché non provare a cambiarlo diventandone parte attiva e insegnando a giocare pulito e a carte scoperte? Perché sentirsi sempre inadeguate a certi ruoli e sottovalutare le proprie capacità? Certamente è necessario sostenere la partecipazione attiva delle donne mediante un cambiamento culturale che incida sulla loro consapevolezza, sul loro rapporto con il potere e sulla condivisione dei ruoli nella società. Solo così riusciremo ad abbattere gli stereotipi e valorizzare le differenze!
Vi aspetto tutti al seminario sulla Partecipazione sociale, economica e politica delle donne programmato per sabato 19 maggio – dalle 9,00 alle 13,00 – presso la Sala del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno per parlarne insieme.
Paola Petrucci, consigliera di parità della Regione Marche