SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il superindebitato Consind sfida la legge per scaricare il proprio debito milionario sulle bollette dell’acqua. Questa la denuncia di Legambiente di Ascoli Piceno, Cittadinanza Attiva di Ascoli Piceno, Beni Comuni, Unione Sindacale di base (USB) e del Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto.
LA PROTESTA – Ecco il documento denuncia firmato dal Movimento 5 stelle. Ingiusta, illegittima e illegale. Con questi termini valutiamo la volontà del Piceno Consind di vendere i propri impianti idrici alla CIIP, il gestore del servizio idrico nel Piceno. Così si esprimono le associazioni Legambiente di Ascoli Piceno, Cittadinanza Attiva di Ascoli Piceno, Beni Comuni, Unione Sindacale di base (USB) e il MoVimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto.
La legge parla chiaro, gli impianti idrici e di depurazione fanno parte del demanio pubblico e sono di conseguenza inalienabili, ovvero non possono essere venduti, ma solo dati in concessione d’uso, perfettamente in linea con quanto sancito dal referendum a favore dell’acqua pubblica. E’ proprio la concessione d’uso a titolo gratuito che il CO.VI.RI (Ministero dell’ambiente) dichiara essere l’unica forma di trasferimento utilizzabile in questo passaggio di consegne, eppure in data 30 marzo 2012 il Consiglio Generale del Piceno Consind ha ufficializzato la propria volontà di vendere gli impianti, ignorando le leggi e i pareri del Ministero.
Perchè il Piceno Consind ha tutta questa voglia di vendere? Perchè questo ente pubblico, attualmente presieduto dal sindaco di Grottammare Luigi Merli, è sommerso dai debiti (circa 38 milioni di euro), quindi la vendita degli impianti alla CIIP permetterebbe un consistente riduzione del debito, che di fatto verrebbe trasferito al gestore del servizio idrico, anch’esso azienda pubblica. A questo punto si potrebbe obiettare che è solo un passaggio di debiti da un’azienda pubblica all’altra, peccato che la CIIP è fornita di un potente strumento per annullare nel tempo questo debito milionario: le tariffe applicate sull’acqua consumata dai cittadini di tutto il Piceno.
Siamo arrivati, quindi, alla conclusione e alla soluzione dell’enigma: vendere alla CIIP gli impianti idrici del Consind permetterà l’estinzione di buona parte del debito accumulato negli anni, perchè verrà spalmato sulle bollette dell’acqua.
Ancora una volta il peso degli errori di gestione, dell’incompetenza degli amministratori pubblici e dei “carrozzoni” alimentati dalla mala-politica finisce sulle spalle dei cittadini, già sottoposti ad un esagerato carico fiscale e martoriati dalla crisi economica. Aggiungiamo che questa operazione finirà con il nascondere responsabili e responsabilità, lasciando impuniti ancora una volta coloro che avrebbero dovuto curare e tutelare il territorio, ma a conti fatti lo hanno impoverito.