Il progetto regionale “Vita Indipendente”, a favore di persone con grave disabilità motoria diventa stabile e continuativo. La fase sperimentale, cominciata quattro anni fa, si concluderà ad aprile ma vista la validità e la peculiarità dell’intervento, nonché gli ottimi risultati conseguiti, la Giunta ha ritenuto opportuno proseguire per il prossimo triennio, aumentando le risorse e il numero degli utenti.
LE PAROLE DELL’ASSESSORE – “I soggetti inseriti nella sperimentazione – spiega l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi – sono stati 42 e i vantaggi ottenuti in termini di autonomia sono stati notevoli. Attraverso i Piani personalizzati di Vita Indipendente si è infatti garantito a queste persone con grave disabilità motoria il diritto all’autodeterminazione della propria esistenza. L’intervento, personalizzato e finalizzato alle necessità individuali, ha permesso loro di compiere azioni che la disabilità impedirebbe nonostante l’eventuale utilizzo di ausili tecnici. Inoltre, l’assistenza autogestita ha evitato la loro istituzionalizzazione, favorendone la domiciliarità e valorizzando sia le condizioni umane che le residue capacità lavorative”.
I DESTINATARI E LE RISORSE – I Piani personalizzati di Vita Indipendente sono rivolti alle persone con disabilità motoria, di età compresa tra i 18 e 65 anni, in possesso della certificazione di gravità, che intendono realizzare il proprio progetto di vita.
E’ previsto lo stanziamento di 600 mila euro per il 2012, con un notevole incremento rispetto ai 280 mila euro impiegati per la fase sperimentale. La Regione concorre al finanziamento dei Progetti da un minimo del 50 ad un massimo del 75% sulla base del reddito della persona disabile. L’utente è tenuto a contribuire nella misura del 5% a partire dal reddito di 10mila fino ad un massimo del 25% nel caso di reddito superiore a 30mila euro. Il servizio è gratuito per redditi inferiori a 10 mila euro. Una quota del 25% è a carico del Comune di residenza della persona disabile che può scegliere se compartecipare o meno. A sostegno della spesa dell’ente locale possono concorrere anche altri enti e organismi pubblici o privati.