CASTEL DI LAMA – Stamattina si è tenuta presso la sala consiliare l’attesa assemblea dei sindaci per discutere del piano sanitario riguardante la creazione dell’Area Vasta 5, risultante dall’integrazione delle ASUR 12 e 13. Moderatrice della discussione è stata Patrizia Rossini, sindaco di Castel di Lama. Carmine Ruta, direttore dipartimento salute Regione Marche, ha avuto l’onere di spiegare qual è il quadro attuale della sanità picena e gli obiettivi strategici che dovrebbero essere perseguiti affinché l’Area Vasta 5 si muova su una direttrice improntata a criteri di efficienza ed efficacia.
IL QUADRO ATTUALE – Attraverso una minuziosa descrizione della situazione, Ruta ha indicato i nodi principali su cui il piano effettuerà azioni mirate per riqualificare il sistema vigente con il contenimento dei costi. In un’ottica moderna di gestione aziendale del settore sanitario, la ricognizione effettuata da Ruta ha individuato 5 filiere/reti su cui operare: prevenzione, clinica, emergenza e urgenza, territoriale, socio-sanitaria. il piano contempla gli ambiti di inappropriatezza del sistema, tenendo presente i vincoli normativi che provengono dal governo centrale (taglio del 10% sulla sanità) e dal Patto per la Salute 2012-2014, i quali impongono l’abbassamento di alcuni sprechi, individuabili essenzialmente nel settore personale, beni e servizi, farmaceutico. Su questa linea si opererà, quindi, con una riduzione dei tassi d’incremento del FSR e una stima aggiornata dei posti letto utilizzabili.
GLI OBIETTIVI – Per quanto riguarda le due realtà in questione, l’ospedale “Mazzoni” di Ascoli e il “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, Ruta ha sottolineato che esistono delle differenze a livello epidemiologico, ma che le strutture si muovono parallelamente con richieste dall’utenza simili. Lo scopo fondamentale dell’Area Vasta sarà quello di aumentare la massa critica per scongiurare la penalizzazione di alcuni reparti e, allo stesso tempo, alcune attività dovranno essere riconvertite grazie a unificazioni strutturali e cambiamenti produttivi, cioè il rafforzamento del day surgery e day hospital. Un’altra criticità da risolvere è il riequilibrio della mobilità attiva (numero pazienti che affluiscono da aree diverse) e passiva (pazienti che si muovono verso altri ospedali); in particolare, è stata evidenziata la necessità di rafforzare l’area di Chirurgia rispetto a quella di Medicina che attualmente risulta quella più utilizzata.
Piero Ciccarelli, direttore generale Asur, ha dichiarato che l’idea è quella di razionalizzare il sistema, in pratica i due presidi ospedalieri diventeranno un’azienda unica, incrementando il settore della prevenzione in Ascoli e quello di emergenza/urgenza a San Benedetto. Per far questo saranno riprogrammati i comparti e le professionalità presenti, cercando di accorpare unità operative con pochi posti letto, anziché continuare a tagliare il personale.
Giovanni Stroppa, direttore dell’Area Vasta, ha ricordato il termine del 30 aprile per dare il via al nuovo piano, ha espresso soddisfazione per aver riscontrato un’attività di collegamento già presente tra le due realtà ed ha assicurato che gli impegni presi verranno totalmente rispettati (per es. l’importante dotazione sul territorio della PET).