SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Delusione da parte del Movimento Cinque stelle dopo il Consiglio Comunale, che ha bocciato tutte 3 le proposte avanzate sul tema riguardante la distruzione delle palme a opera del punteruolo rosso. Secondo gli esponenti del movimento ai consiglieri della maggioranza e dell’opposizione non interessa il futuro turistico di San Benedetto del Tronto, contro la distruzione delle palme ad opera del punteruolo rosso.
I NUMERI E LE CRITICHE– Il Movimento Cinque stelle parte da i seguenti dati. In città attualmente ci sono 11.100 delle palme, di queste 631 sono state attaccate, una cifra a cui siamo arrivati in 5 anni tramite una crescita esponenziale. Non serve una laurea in matematica per comprendere che nel giro di pochi anni l’infestazione colpirà tutte le palme sambenedettesi; il nostro lungomare sarà pieno di orrendi alberi decapitati, destinati poi a finire in discarica. Le casse comunali subiranno annualmente enormi danni dovuti alla continua gestione e smaltimento di migliaia di piante infette, da trattare come rifiuto speciale; oltre al danno economico comunale avremo il danno economico dei privati, che si troveranno ad ospitare sempre meno turisti, chiaramente poco attratti dalla “Riviera delle palme morte”, a questo si aggiungerà il danno culturale e sentimentale che la distruzione dell’immagine della città produrrà nei sambenedettesi. Finora tutto il carico è stato sulle spalle dei tecnici dell’ufficio parchi e giardini, ma dai risultati è evidente che le loro risorse non sono sufficienti ad arginare un fenomeno così importante. Cosa fa l’amministrazione comunale? Niente. Nessuna voce di spesa nel bilancio, nessuna proposta, addirittura nessun accenno di discussione. Una dimostrazione di assoluto menefreghismo, oppure di completa incapacità di vedere l’imminente disastro, probabilmente entrambi.
ECCO LE PROPOSTE BOCCIATE – Queste le proposte avanzate dal Movimento, tutte bocciate dal Consiglio comunale:
Destinare parte dei 700 mila euro d’incasso dell’imposta di soggiorno per arginare e rallentare la distruzione delle palme, oltre a sostituire gradualmente le palme non recuperabili con essenze arboree diverse;
Intraprendere il progetto del Dott. Serafino Angelini, che sfrutta la collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario “Carlo Ulpiani” e con la Facoltà di Agraria presso l’Università Politecnica delle Marche per monitorare con efficacia tutte le palme con una spesa che va da 20 mila ai 35 mila euro;
Visto che l’ANAS di Lecce è costretta a smaltire circa 8000 grandi ulivi a causa dell’ampliamento di un tratto della statale 16 ed è disposta a regalarli alle pubbliche amministrazioni, fare richiesta per 500 esemplari, il cui valore economico è di molto superiore alle eventuali spese di trasporto e che permetterebbe la sostituzione delle palme distrutte con alberi grandi e belli.