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CIVITANOVA MARCHE – Una donna statunitense in vacanza nel nostro territorio è ricoverata in gravi condizioni al reparto malattie infettive all’ospedale regionale di Torrette, molto probabilmente un caso di una meningite.

 

Il FATTO – Trascorsi una quindicina di giorni fra visite nei luoghi di maggior interesse artistico e culturale della regione, si sono riscontrati i primi sintomi di malessere, con vomito e febbre alta. All’inizio s’è pensato a un virus intestinale. Dopo tre giorni, senza alcun miglioramento, giovedì si è provveduto al suo trasporto al pronto soccorso dell’ospedale cittadino. I sanitari, eseguiti gli accertamenti clinici di rito, attualmente le stanno applicandocome da protocollo la profilassi per meningite. Le condizioni restano critiche.

DA SAPERE – La meningite è un’infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale. La malattia, può essere virale, batterica o causata da funghi. La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più pericolsa. Nel caso della meningite virale va dai 3 ai 6 giorni, per la forma batterica dai 2 ai 10 giorni. La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio.

PROFILASSI – Una volta accertata la sintomatologia, occorre identificare i contatti stretti da sottoporre a chemioprofilassi o a sorveglianza sanitaria. Quindi, individuare i conviventi e coloro che hanno avuto contatti stretti con l’ammalato nei 10 giorni precedenti la data della diagnosi. I 10 giorni sono il tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria, tenuto conto del massimo periodo di incubazione della malattia. Qualora al momento dell’identificazione fossero già trascorsi 10 giorni dall’ultimo contatto, i soggetti esposti non sono più considerati a rischio.