ASCOLI PICENO – “Ascoli città fascista”, è un chiaro intento provocatorio che nulla a che vedere con la promozione di attività storico-culturali. Questo è quanto affermato nella conferenza stampa che, questa mattina, si è svolta nella sede provinciale PD del capoluogo piceno, alla presenza della Sinistra giovanile al gran completo e l’On. Luciano Agostini.
I GIOVANI DEMOCRATICI – “Ribadiamo che è inaccettabile che si possa chiudere un occhio rispetto a un così grave episodio nel quale alla provocazione si mescola una profonda volontà revisionistica e nostalgica rispetto all’esperienza tragica e liberticida del fascismo. Il sindaco non può limitarsi a una timida risposta, serve un giudizio politico chiaro, che metta in luce, qualora esista, la distanza tra gli esponenti della destra ascolana in consiglio comunale e questo gruppo di fascisti del terzo millennio. Ciò che rileviamo con rammarico è che, la sinistra ascolana non disconosce il ventennio ascolano, durante il regime fascista è naturale che anche Ascoli lo fosse e come questa città, anche tutte le altre città d’italia. Dunque il binomio Ascoli e fascismo è storia, ed è innegabile oltre ogni revisionismo storico, ma vogliamo anche sottolineare vivamente, al di là di ogni vis polemica, che non siamo disposti chè si dimentichi o si cancelli, la storicamente provata, realtà partigiana che questa stessa città testimonia. Ascoli Piceno è, e resta una città insignita della medaglia d’ oro per la resistenza e rivolgiamo pertanto un invito a seguirci il 25 aprile nelle commemorazione dei partigiani ascolani, che testimoniarono la resistenza con sacrificio partigiano. Per l’occasione commemorativa, mobiliteremo i nostri circoli provinciali creando iniziative proprio per ricordare questa pagina di storia che sentiamo ci apprtiene in modo vivo”.
LUCIANO AGOSTINI – “Sono stato sollecitato dai giovani democratici, dai sindacati e dai cittadini per approfondire la questione: Ascoli città fascista. Innazitutto voglio precisare che mi attiverò presso il governo centrale affinché il Governo, nella figura del Ministro dell’ Interno, faccia chiarezza sulle attività e gli scopi che si propone il movimento Casapound sul territorio nazionale, soprattuto in considerazione del fatto che in Italia il casa pound, si è distinto per episodi di violenza e razzismo estranei dunque alla cultura democratica e repubblicana del nostro paese. A livello locale invece richiederò alla prefettura, se siano state assunte tutte le iniziative delle autorità ed istituzioni competenti, atte a bloccare l ‘iniziativa promossa dal Casapound ascolano. Inoltre tengo a precisare che trovo assolutamente insoddisfacente la risposta dei giorni scorsi, del sindaco Castelli. Noi vogliamo avere esplicitamente, un giudizio politico ed amministrativo sull’accaduto. Nell’ occasione ricordo al Sindaco, che ancora attendo risposta sul caso Halmstrong: rinnovo la mia disponibilità a mettermi ad un tavolo per discuterne, e avere le risposte che ancora non ho avuto. Le nostre richieste, tornando alla mostra fotografica “Ascoli città fascista”, sono legittime e lui deve esprimersi. E sia ben chiaro a tutti, non è un discorso di mostra o di foto che ritraggono un lascito artistico del ventennio. Il fatto che preme sottolineare è che l’evento, dichiaratamente provocatorio, parte da un movimento di cui si deve verificare di cosa si occupa concretamente sul piano politico ed ideologico e noi andremo avanti per questa direzione. Si dichiara – Casapound – associazione di promozione sociale, ma andrebbe precisato – come è scritto nel testo dell’interrogazione – che tali associazioni si attengono alle disposizioni previste dalla legge 7 Dicembre 2000 n. 383″.