ASCOLI PICENO – Polemica della Legambiente di Ascoli Piceno, che critica l’operato dell’amministrazione comunale. La critica è incentrata soprattutto sul taglio delle piante in viale Marconi e in via Indipendenza. Per l’associazione ascolana, tale attività oltre a problemi di natura prettamente ambientalistica rappresenta uno sperpero di denaro non indifferente. Nomi pittoreschi attribuiti agli assessori di competenza.
IL TESTO DELLA POLEMICA – In questi giorni, come di consueto – scrive Legambiente Ascoli Piceno in una sua nota – il Comune di Ascoli sta dando una ennesima dimostrazione di sperpero di denaro pubblico con la potatura degli alberi in Viale Marconi e in Via Indipendenza, due tra i viali alberati più belli di Ascoli. Si tratta di una potatura così radicale che i poveri tigli assomigliano adesso più a degli appendiabiti che a degli alberi! Ma questa purtroppo è una storia già nota, già si sapeva che l’assessore Claudio “Hvsqvarna” Travanti è un nemico giurato degli alberi, che non perde occasione per tagliarli dovunque e comunque, e senza aver prima redatto un Piano del Verde, come egli stesso ha confessato. Sapevamo già che la potatura preferita di Travanti è quella rasoterra, perché secondo una mentalità ancora troppo diffusa nelle nostre città e nelle nostre campagne, l’albero sporca, toglie la luce, le radici spostano la casa, e altre amenità di questo genere. Ormai sono più di dieci anni che l’assessore va avanti con questa logica delle motoseghe, invece di seguire le più elementari regole del buon senso. Adesso poi che il Comune ha tirato fuori dal cappello l’idea di realizzare una scala mobile sul Colle dell’Annunziata, l’assessore prenderà a pretesto questo intervento per fare l’ennesima strage di alberi. Su questo specifico intervento abbiamo già inviato una diffida al Comune, avvertendo il sindaco Castelli che chiederemo il riconoscimento del danno ambientale qualora questi interventi dovessero cambiare radicalmente l’aspetto, quindi la visuale e il paesaggio, che caratterizzano il Colle dell’Annunziata e l’intero centro storico di Ascoli Piceno. Questi ultimi tempi però un nuovo Attila si sta impegnando a fondo per togliere il titolo di distruttore dell’ambiente al Comune di Ascoli e all’Assessore Travanti. Si tratta della Provincia, nella persona del suo Presidente, Piero Celani, che ha tirato fuori la proposta, per fortuna irrealizzabile in questi tempi di crisi, dell’Arretramento dell’Autostrada, da Porto S. Elpidio a Teramo, una vera e propria follia, una grande opera inutile che rovinerebbe per sempre il nostro territorio. Ma mentre il Presidente della Provincia per ora si limita a proporre questi progetti così dissennati, il suo Assessore alla viabilità, Allevi, a quanto pare ha deciso di eliminare tutte le piante che costeggiano le strade nel territorio provinciale, e dunque di rovinare tutti i viali alberati che caratterizzano la nostra bella Provincia, compresi quelli bellissimi del Crinale dei Piceni. Già si vedono gli effetti di questa decisione dissennata sulla strada venarottese, con il taglio di tutti gli alberi lungo la strada. Qualcuno ha provato a proporre alla Provincia di lasciare almeno un albero ogni tot metri, per non rovinare definitivamente la visuale, ma non c’è stato niente da fare. Già da tempo è iniziato un vero e proprio attacco al Colle San Marco, che è diventato il paese di Bengodi per tutti coloro che vanno a caccia di legna, dove ormai i privati fanno quello che vogliono, grazie al lasciapassare della Provincia. La filosofia è questa: qualunque privato chieda di tagliare un albero posto sul territorio provinciale, la Provincia lo autorizza in quanto proprietaria, senza mai dire di no. In questo modo si sta arrecando un danno irreparabile al nostro territorio, che diventa ogni giorno sempre più brutto, e dunque sempre meno attraente da un punto di vista turistico. Anche in questo caso sono già partiti diversi esposti dei cittadini e delle Associazioni, e ben presto partirà una nuova diffida alla Provincia nella quale, sulla base delle leggi che tutelano il paesaggio, compresa la proposta di Legge portata avanti dal Comitato Tutela del Paesaggio, chiederemo un risarcimento danni. Si tratta di un danno enorme che la Provincia arreca al nostro paesaggio, e che fornisce un argomento formidabile a tutti coloro che ne sostengono l’abolizione.