OFFIDA – Pensi al Carnevale piceno e non può che venirti in mente il Bove Finto, evento che ogni anno si rinnova nella ridente città di Offida. Addirittura c’è qualcuno che ha pensato bene di farlo diventare argomento della propria tesi di laurea. Stiamo parlando dell’antropologa Lorenza Di Luca, laureatasi col massimo dei voti presso la Facoltà di Scienze Umanistiche all’Università la Sapienza di Roma. Un lavoro talmente ben fatto da meritare la lode.
LE MOTIVAZIONI – “Sono stata ad Offida durante il Bove Finto quando ero piccola. Sin da allora ho coltivato in me il ricordo di questa manifestazione e del Carnevale Offidano in genere . Vivo a Roma sono di Martinsicuro, ma per metà sono marchigiana e mi piaceva avere come tema della mia tesi di laurea qualcosa che fosse legato alla mia terra – prosegue l’antropologa – Quando poi ho proposto l’ argomento al mio professore Francesco De Melis lo ha accolto con molto entusiasmo e mi ha spronato anche dopo aver visto i video dell’evento a continuare su questa strada.
LE FASI DEL LAVORO – “Ho impostato il mio lavoro dividendolo in due parti. – spiega la dottoressa – La prima parte si configura come resoconto etnografico, in cui ho spiegato cosa avviene durante il rituale. Ho voluto anche trattare la prima parte della giornata, la mattina, quando la festa è solo offidana ed è vissuta in una sorta di intimità che poi si disperde nel pomeriggio quando arrivano visitatori da tanti altri luoghi. Per capire meglio la struttura del rito, inoltre, fondamentale è stato filmare, con l’ausilio di un cameramen, l’evento, di cui la la tesi contiene una sorta di sceneggiatura a posteriori. La seconda parte è invece quella che mi ha fornito più materiale, ovvero le testimonianze. Inizialmente volevo strutturala a mo’ di intervista, ma poi la forza delle testimonianze raccolte ha dato vita ad un vero e proprio racconto carico di emozioni e di suggestioni, la sezione più feconda ai fini antropologici, sia come memoria storica che come narrativa orale.
UNA PUBBLICAZIONE IN FUTURO? – Lorenza di Luca non ha escluso una futura pubblicazione: “Non mi dispiacerebbe affatto, e a riguardo ho in mente un progetto che sto sviluppando e di cui parlerò al Sindaco e alle altre istituzioni offidane. Inoltre, dopo aver trascorso un mese in Offida nel 2011 proprio per reperire materiale per la tesi, vivendo sul posto durante il periodo di Carnevale inevitabilmente ho maturato un affetto profondo per questa città e per gli offidani che sono diventati una sorta di “seconda famiglia”.