ANCONA – Oltre 200 mila i cittadini marchigiani che nel 2011 hanno fatto la spesa in uno dei 39 mercati degli agricoltori attivati dalla Coldiretti in regione, le aziende della rete di Campagna Amica che vendono direttamente ai cittadini sono praticamente raddoppiate da 100 a 180 nello spazio di un anno. Un giro d’affari stimato in 2,3 milioni di euro. E’ quanto emerso dal rapporto “Boom degli acquisti diretti: la ricetta anticrisi degli italiani”, presentato all’Assemblea nazionale degli Agrimercati di Campagna Amica, a Roma.
IL BOOM DEI PRODOTTI BIOLOGICI – I consumatori marchigiani scelgono la filiera corta, ovvero dal produttore al consumatore, senza passaggi intermedi. I 39 Mercati di Campagna Amica già operativi organizzati, si trovano a: Pesaro, Ascoli Piceno, Fermo, Jesi, Senigallia, Fano, Civitanova Marche, Tolentino, Recanati, Fabriano, Monte Urano e Lucrezia di Cartoceto, mentre quello di Ancona è ormai pronto a partire . Ma oltre ai farmers market crescono nelle Marche anche le altre esperienze di filiera corta come i Gruppi di Acquisto Solidali (Gas).
IL MADE IN ITALY VINCE A TAVOLA – “L’esperienza dei mercati degli agricoltori dimostra che, nonostante la crisi, c’è spazio per crescere con l’innovazione in un sistema distributivo ingessato da anni – ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti, Sergio Marini – La concorrenza ha creato migliaia di nuove occasioni di lavoro e interessanti opportunità di spesa per i cittadini che hanno premiato un modello che valorizza il Made in Italy e garantisce sicurezza, qualità e rispetto dell’ambiente al giusto prezzo”.
DATI IN PILLOLE – I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono verdura, frutta, formaggi, salumi, vino, latte, pane, marmellate, legumi. Secondo un’indagine effettuata dalla Coldiretti a livello nazionale in collaborazione con Swg, a fare la spesa direttamente dal produttore nei mercati degli agricoltori sono per il 68 per cento donne con una presenza maschile molto più elevata rispetto alla media. L’età è inferiore ai 54 anni nel 64 per cento dei casi mentre lo status sociale ed economico è medio alto nell’82 per cento dei casi.
RISPARMIO E SALUTE – Un risultato che evidenzia come il risparmio sia solo una delle ragioni che spinge all’acquisto e che la scelta è fortemente condizionata dalla ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto. Estremamente elevato il grado di soddisfazione che è alto per il 77 per cento degli acquirenti. Il giudizio positivo è confermato dal fatto che in ben nove casi su dieci i clienti consigliano questa forma di acquisto ad altri, con il passaparola.